Inquinamento ambientale e malattie reumatologiche: quale relazione? Un fattore di rischio sottovalutato?
Prof. Maurizio Rossini, Ordinario di Reumatologia all’Università di Verona e membro del Comitato Scientifico di FIRA

È noto da tempo che l’inquinamento, in particolare quello atmosferico, è associato a un maggior rischio di patologie cardiovascolari e polmonari. Alcuni studi hanno suggerito che l’inquinamento atmosferico possa aumentare anche il rischio di ammalarsi di artrite reumatoide, così come fa notoriamente il fumo di sigaretta, probabilmente modificando alcune proteine a livello polmonare con la conseguente produzione di auto-antigeni e quindi di auto-anticorpi che innescano la risposta infiammatoria a danno delle articolazioni.

Un recente progetto di studio, coordinato dal Dott. Giovanni Adami della UOC di Reumatologia (direttore Prof. Maurizio Rossini) dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata (AOUI) di Verona, è stato dedicato a indagare la possibile relazione tra l’incidenza e la severità di diverse malattie reumatologiche, sia autoimmuni che degenerative, con l’esposizione all’inquinamento atmosferico.

Dott. Giovanni Adami
Dott. Giovanni Adami

L’indagine ha in effetti riscontrato un rischio maggiore di severità di malattia e di riattivazioni di artrite reumatoide durante i periodi più inquinati da ossidi di carbonio o d’azoto o da ozono o da polveri sottili [1]. Inoltre, è stato dimostrato che l’esposizione acuta ad elevati livelli di inquinamento atmosferico è una potenziale causa di inefficacia o perdita di efficacia delle terapie, determinando quindi la necessità di cambi di terapia e un aumento  dei costi per il Servizio Sanitario Nazionale [2].

Nell’ambito dello stesso progetto sono inoltre stati condotti grandi studi di popolazione che hanno messo in luce l’effetto deleterio dell’esposizione cronica all’inquinamento, in particolare da particolato, sul rischio di altre malattie autoimmuni, non solo reumatologiche ma anche gastroenterologiche e neurologiche [3].  

L’esposizione a polveri sottili sembrerebbe avere un effetto negativo anche sul metabolismo scheletrico. L’esposizione al particolato (PM10 o polveri ancora più sottili) sembra in grado di aumentare la concentrazione della proteina RANKL (coinvolta nella regolazione e nel controllo del metabolismo osseo) e di favorire il rilascio di citochine infiammatorie, cui consegue l’attivazione degli osteoclasti, le cellule che demoliscono l’osso rendendolo più fragile.

Inoltre, un’elevata concentrazione di particolato nell’atmosfera potrebbe ridurre l’esposizione ai raggi solari UVB, con conseguente diminuzione della capacità dell’organismo di produzione di vitamina D e quindi deficit di mineralizzazione dell’osso. La Sezione di Reumatologia dell’Università di Verona ha scoperto, in particolare nella popolazione femminile italiana, che l’esposizione a polveri sottili si associa ad un aumentato rischio di bassa densità minerale ossea [4]. In particolare, lo studio, condotto su oltre 59.000 donne distribuite sul territorio italiano, ha documentato che l’esposizione a concentrazioni elevate di polveri sottili di dimensione inferiore ai 10 millesimi di millimetro (PM 10) o ai 2.5 µm (PM 2.5) porta ad un aumentato rischio di osteoporosi di circa il 15%, in particolare al femore [4]. Questo contribuirebbe a giustificare l’aumentato rischio osservato di fratture di femore [5].

Queste ed altre evidenze scientifiche prodotte a livello internazionale negli ultimi anni indicano, quindi, che l’inquinamento dell’aria può essere corresponsabile dell’insorgenza, della gravità, della riattivazione e della mancata risposta alle terapie di alcune malattie reumatologiche e andrebbe a tutti gli effetti considerato un fattore di rischio da mitigare.

 

Bibliografia

  1. Adami G, Viapiana O, Rossini M, et al. Association between environmental air pollution and rheumatoid arthritis flares. Rheumatology (Oxford) Published Online First: 20 January 2021. doi:10.1093/rheumatology/keab049
  2. Adami G, Rossini M, Viapiana O, et al. Environmental Air Pollution Is a Predictor of Poor Response to Biological Drugs in Chronic Inflammatory Arthritides. ACR Open Rheumatol 2021;3:451–6. doi:10.1002/acr2.11270
  3. Adami G, Pontalti M, Cattani G, Rossini M, Viapiana O, Orsolini G, Benini C, Bertoldo E, Fracassi E, Gatti D, Fassio A. Association between long-term exposure to air pollution and immune-mediated diseases: a population-based cohort study. RMD Open. 2022 Feb;8(1):e002055. doi: 10.1136/rmdopen-2021-002055.
  4. Adami G, Cattani G, Rossini M, et al. Association between exposure to fine particulate matter and osteoporosis: a population-based cohort study. Osteoporos Int 2022;33(1):169-176. doi: 10.1007/s00198-021-06060-9
  5. Adami G, Olivi P, Pontalti M, Benini C, Ramazzini L, Magnan B, Bertoldo E, Gatti D, Fassio A, Rossini M, Negri S. Association between acute exposure to environmental air pollution and fragility hip fractures. 2023;167:116619. doi: 10.1016/j.bone.2022.116619.

 

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